I Bottini dell'olio, a Livorno, costituiscono una delle più caratteristiche architetture del quartiere della Venezia Nuova. In origine erano destinati al deposito dell'olio; in anni recenti hanno ospitato esposizioni periodiche e una sezione della Biblioteca Labronica. Il piano terra fa parte del percorso espositivo del "Museo della Città". Furono eretti nel 1705 in un'area ancora non urbanizzata della Venezia Nuova, e pochi decenni dopo, nel 1731, l'edificio fu ingrandito sotto la direzione di Giovanni del Fantasia e su disegno di Antonio Foggini. Successivamente, con la costruzione di alcuni magazzini privati, i Bottini persero la loro importanza e furono utilizzati come deposito di determinati generi alimentari. Inoltre, sul finire del XIX secolo, con l'interramento del vicino Canale, la struttura fu privata di un collegamento diretto con il porto. Durante la seconda guerra mondiale l'immobile fu danneggiato ed in seguito adibito al ricovero dei senzatetto; nel dopoguerra fu completamente isolato ad ovest per l'abbattimento delle adiacenti Case Pie, ad esclusione della piccola chiesa dell'Assunzione e di San Giuseppe. Attualmente il locale stato completamente ristrutturato ed è utilizzato per esposizioni e convegni mentre il piano superiore ospita la Biblioteca Labronica.